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Si chiama MAL ed è un nuovo sistema di gruppi sanguigni la cui scoperta è appena stata annunciata su Blood, la rivista scientifica dell'American Society of Hematology. La sua esistenza chiarisce del tutto un mistero che si trascinava da cinquant'anni, l'assenza di una molecola che si pensava universale nel sangue di una paziente.

Una miriade di classificazioni. I più noti sistemi di gruppi sanguigni sono il sistema AB0 (quello dei quattro principali gruppi sanguigni, A, B, AB, 0 - per approfondire) e il sistema RH, costituito da 50 antigeni noti (il termine fattore Rh, e le espressioni "Rh positivo" e "Rh negativo", si riferiscono solo a uno di questi, l'antigene D). Esistono però in tutto 47 sistemi noti di classificazione dei gruppi sanguigni (MAL è l'ultimo aggiunto alla lista), che dipendono dall'espressione dei diversi antigeni sulla membrana dei globuli rossi. Il sangue di ognuno di noi può avere una diversa classificazione, per esempio "positivo" o "negativo", in ciascuno di questi gruppi.
Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2024

Fino a tutto il mese di novembre viene applicata la cosiddetta “strategia di prevenzione” in merito al rischio di trasmissione per via trasfusionale del West Nile Virus (WNV). Lo stabilisce lo stesso “Piano nazionale prevenzione, sorveglianza e risposta arbovirosi (PNA) 2020-2025” che il Centro nazionale sangue (CNS), già nelle scorse settimane, aveva richiamato ad applicare attraverso una circolare.

Il piano, nella fattispecie, punta a rafforzare la sorveglianza dei casi umani su tutto il territorio nazionale attraverso una serie di procedure come:
controllo del vettore
comunicazione del rischio e adozione di misure di protezione individuale
misure nei confronti delle donazioni di sangue ed emocomponenti, cellule, organi e tessuti
Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2024

La comparsa dei primi casi di virus Dengue pone l’attenzione sul ruolo cruciale che centri trasfusionali e donatori di sangue svolgono nel garantire che il sangue donato sia sicuro per i riceventi. Nonostante il virus non sia trasmesso da persona a persona, ma avviene prevalentemente attraverso la puntura delle zanzare del genere Aedes, la possibilità di infezione attraverso trasfusioni sottolinea la necessità di misure rigorose e attente.
Acquisire informazioni sulla padronanza dei donatori in materia di infezioni trasmissibili con il sangue e attraverso comportamenti sessuali a rischio, anche al fine di individuare le migliori strategie comunicativo-relazionali per la gestione dell’intervista del donatore nelle strutture trasfusionali. È questo l’obiettivo dello “Studio nazionale sulla conoscenza, sui comportamenti e sulla consapevolezza delle persone che donano il sangue rispetto alle infezioni sessualmente trasmesse”, lanciato dal Centro nazionale sangue.

Lanciata in collaborazione con il Telefono Verde AIDS e Infezioni Sessualmente Trasmesse (TV AIDS e IST) dell’Istituto Superiore di Sanità, la ricerca prevede la somministrazione ai donatori di sangue di una survey, da compilare in completo anonimato: il questionario è stato messo a punto a seguito di un’analisi degli interventi di counselling telefonico del TV AIDS e IST e delle informazioni raccolte attraverso le interviste post donazione (Decreto Ministeriale 18 gennaio 2018) e registrate nel Sistema informativo dei servizi trasfusionali (SISTRA).
Dal funzionamento del nostro organismo al tipo di alimentazione che stiamo seguendo, basta un semplice prelievo ematico per controllare quali valori sono alterati e quali contromisure adottare

Può sembrare banale, ma se ci pensiamo bene non lo è. Anzi. Un semplice prelievo del sangue è il metodo migliore per valutare il nostro stato di salute generale. In fin dei conti è proprio ciò che bisogna fare per stabilire l’idoneità di una persona alla donazione. La stessa cosa ci permette di capire come stiamo, dal funzionamento generale del nostro organismo fino al tipo di alimentazione che stiamo seguendo.

Trigliceridi, omocisteina e transaminasi sono solo alcuni dei valori che è bene tenere sott’occhio e che possono dirci molto del nostro attuale stile di vita. Capiamo meglio.
Il primo caso dell'anno è stato riscontrato a Catania. Per i donatori che hanno trascorso anche solo una notte nell'area interessata viene raccomandato il test WNT NAT come alternativa alla sospensione di 28 giorni dalla donazione
Il report del Centro nazionale sangue evidenzia un incremento del 6,3% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, i livelli pre-Covid sono ancora lontani

Aumentano i neo genitori che decidono di donare il sangue cordonale (SCO). È quanto emerge dal report 2022 sulle Banche del Sangue di cordone ombelicale in Italia emesso dal Centro nazionale sangue. In base al documento, le donazioni sono state quasi 7mila, il 6,3% in più rispetto al 2021, e anche in termini percentuali si registra un progresso.
Dalla quantità di sangue ai requisiti per iniziare a donare, passando per la raccolta plasma fino a quello che succede quando si entra in menopausa. Tutte le risposte nella nuova puntata della rubrica #DonatorInformati

(In collaborazione con il dott. Tiziano Gamba del Comitato Medico Nazionale di AVIS e il dott. Giovanni Garozzo, specialista in ematologia generale, clinica e laboratorio)
GRUPPO DONATORI SANGUE BANCA D'ITALIA
aderente ad AVIS Comunale ROMA
Siamo a Roma, in Via Parma 24
recapito telefonico 0647923033  (con segreteria telefonica)
WhatsApp   3516245612  (solo messaggistica)
mail  gruppo@gruppodonatorisangue-bi.it
             gruppoavis.bi@gmail.com
PEC   gruppo@pec.gruppodonatorisangue-bi.it

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